Cassazione penale Sez. II sentenza n. 16565 del 17 aprile 2009

ECLI:IT:CASS:2009:16565PEN

Massima

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Il possesso di un bene proveniente da furto, in assenza di indicazioni sulla legittima provenienza dello stesso, integra il reato di ricettazione, a prescindere dalla buona fede dell'imputato, essendo sufficiente la mera consapevolezza della provenienza delittuosa del bene. Il giudice di merito, nel valutare la prova testimoniale e l'assenza di giustificazioni da parte dell'imputato, può legittimamente ritenere provata la sussistenza degli elementi costitutivi del reato di ricettazione, senza che tale valutazione possa essere sindacata in sede di legittimità, se sorretta da motivazione logica e coerente. Il ricorso per cassazione, pertanto, è inammissibile laddove si limiti a sollecitare una rivalutazione degli elementi di prova già esaminati dai giudici di merito, senza denunciare specifici vizi della motivazione della sentenza impugnata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAGANO Filiberto - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

Dott. RENZO Michele - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

DE. SI. BE. , nato il (OMESSO);

Visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

Udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Michele Renzo;

Sentito il Pubblico Ministero, sost. Proc. Gen. Dott. Delehaye Enrico, che ha chiesto la declaratoria d'inammissibilita' del ricorso.

La Corte osserva:

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con sentenza 5 marzo 2003 il Tribunale di Palermo condannava l'odi…

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