Cassazione penale Sez. III sentenza n. 7937 del 23 febbraio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:7937PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La retrodatazione dei termini di custodia cautelare prevista dall'art. 297, comma 3, c.p.p. opera solo quando vi sia una connessione qualificata tra i fatti oggetto delle diverse ordinanze cautelari emesse in procedimenti distinti, nel senso che essi debbano essere espressione di un medesimo disegno criminoso del reo. In assenza di tale connessione, i termini della seconda misura cautelare decorrono dal giorno in cui è stata eseguita o notificata la prima solo se i due procedimenti sono in corso davanti alla stessa autorità giudiziaria e la loro separazione possa essere ricondotta a una scelta del pubblico ministero, nonché se gli elementi giustificativi della seconda misura erano già desumibili dagli atti al momento dell'emissione della prima. Pertanto, il giudice deve verificare con rigore la sussistenza di tali presupposti, non essendo sufficiente la mera vicinanza temporale o la connessione generica tra i reati contestati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO Saverio Felice - Presidente

Dott. GRILLO Renato - Consigliere

Dott. MULLIRI Guicla - Consigliere

Dott. DI NICOLA Vito - Consigliere

Dott. GAZZARA Santi - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 289/2014 TRIB. LIBERTA' di CALTANISSETTA, del 05/06/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SANTI GAZZARA;

sentite le conclusioni del PG Dott. BALDI Fulvio che ha chiesto il rigetto;

Udito il difensore Avv. (OMISSIS) per il (OMISSIS) il quale ha concluso insistendo nei motivi di ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Il Tribunale di Caltanissetta, con provvedimento del 5/6/2014, ha rigetta…

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