La presentazione di una segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) edilizia sostitutiva del permesso di costruire non determina la formazione di un atto di assenso tacito, né l'insorgere di un affidamento tutelabile in capo al privato, in quanto l'amministrazione comunale conserva il potere di intervenire per rilevarne la non conformità ai precetti normativi, anche oltre il termine di trenta giorni previsto dall'art. 23, comma 6, del d.P.R. n. 380 del 2001. La valutazione degli abusi edilizi presuppone una visione complessiva e non atomistica dell'intervento, giacché il pregiudizio recato al regolare assetto del territorio deriva non dal singolo intervento, ma dall'insieme delle opere realizzate nel loro contestuale impatto edilizio. Pertanto, una volta dichiarata l'inefficacia della SCIA, ne risulta l'abusività dell'intero complesso degli interventi intrapresi in base alla ridetta segnalazione, costituenti nel loro insieme un unico e organico illecito edilizio, non suscettibile di valutazione frazionata.