Cassazione penale Sez. I sentenza n. 41992 del 26 novembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:41992PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'esimente della provocazione e della reciprocità delle offese di cui all'art. 599 c.p. non può essere riconosciuta quando le dichiarazioni testimoniali a discolpa dell'imputato non forniscono elementi probatori sufficienti a dimostrare l'effettiva sussistenza di tali circostanze. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza di tale esimente, non è tenuto ad accogliere una diversa ricostruzione dei fatti o una differente valutazione delle prove, purché la sua decisione sia sorretta da una motivazione logica e coerente, che non presenti vizi di manifesta illogicità o irragionevolezza. La condanna al risarcimento del danno in favore della parte civile è pertanto legittima qualora l'imputato non riesca a dimostrare l'applicabilità dell'esimente prevista dall'art. 599 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SILVESTRI Giovanni - Presidente

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) DI. CR. AN. GI. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 9/2007 TRIBUNALE di TERMINI IMERESE, del 14/05/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 21/10/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CAVALLO Aldo;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. DELEHAYE Enrico che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

CONSIDERATO IN FATTO

1. - Il Tri…

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