Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto dalla società DFG MOVING CAFE' s.r.l. avverso il provvedimento del Comune di Palermo che intimava la rimozione di un gazebo ritenuto incompatibile con il Regolamento comunale per l'occupazione di spazi di ristoro all'aperto, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. Le norme regolamentari, anche se prive di immediata lesività, possono essere impugnate unitamente all'atto applicativo, qualora la loro disposizione transitoria sia divenuta concretamente lesiva per il destinatario. Pertanto, il ricorso avverso il provvedimento di rimozione del gazebo è ammissibile in quanto la nota comunale del 22 marzo 2013 aveva già applicato la norma transitoria del regolamento, rendendola immediatamente lesiva per la ricorrente. 2. La modifica dell'art. 12-bis del Regolamento comunale, che ha prorogato da 12 a 18 mesi il termine per adeguarsi alle nuove prescrizioni, non costituisce una applicazione retroattiva della disciplina, in quanto si è trattato di una mera proroga del termine originariamente previsto e non di un nuovo termine decorrente dalla modifica regolamentare. 3. Il provvedimento di rimozione del gazebo è adeguatamente motivato, in quanto il Comune ha chiarito che l'occupazione della sede stradale con pubblico transito veicolare è vietata dalle specifiche disposizioni del Regolamento comunale, non contestate dalla ricorrente. 4. Il Regolamento comunale, nel vietare la collocazione di gazebo su sede stradale con pubblico transito veicolare, è legittimo e la ricorrente non può invocare la conformità della propria occupazione alle nuove prescrizioni, in quanto la precedente concessione era rilasciata per un'area interamente ricadente su carreggiata stradale, ormai interdetta dal nuovo Regolamento. In conclusione, il Tribunale Amministrativo Regionale ha ritenuto infondato il ricorso e lo ha respinto, condannando la ricorrente al pagamento delle spese di giudizio.