Cassazione penale Sez. III sentenza n. 13476 del 5 aprile 2016

ECLI:IT:CASS:2016:13476PEN

Massima

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Il reato di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990 è una fattispecie speciale rispetto all'associazione a delinquere comune di cui all'art. 416 c.p., caratterizzata da peculiarità che ne consentono l'integrazione anche sulla base di un singolo episodio criminoso significativo, senza che sia necessaria la prova di una struttura organizzativa particolarmente complessa o di una fidelizzazione degli associati. Tuttavia, ai fini dell'applicazione di misure cautelari personali, il giudice è tenuto a una specifica motivazione in ordine all'attualità del pericolo di reiterazione del reato, avendo riguardo al tempo trascorso dalla commissione del fatto e alle peculiarità della vicenda cautelare, senza poter desumere automaticamente tale attualità dalla mera commissione di un episodio delittuoso, specie se isolato e risalente nel tempo. Pertanto, il Tribunale del riesame ha correttamente escluso la sussistenza di sufficienti indizi della partecipazione dell'indagato all'associazione di cui al capo 1 dell'imputazione provvisoria, nonché l'attualità delle esigenze cautelari in relazione al reato-fine di cui al capo 13, in assenza di una motivazione adeguata e individualizzante da parte del giudice emittente la misura.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIALE Aldo - Presidente

Dott. DE MASI Oronzo - Consigliere

Dott. MANZON Enrico - Consigliere

Dott. GENTILI Andrea - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto dal:
Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro;
nei confronti di:
(OMISSIS), nato l'(OMISSIS);
avverso l'ordinanza del Tribunale di Catanzaro del 27 agosto 2015;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ANDRONIO Alessandro M.;
udito il Pubblico Ministero, in persona del sostituto Procuratore Generale Dott. MAZZOTTA Gabriele, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. - Con ordinan…

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