Il potere del Sindaco di adottare provvedimenti di limitazione degli orari di apertura dei pubblici esercizi, pur rientrando tra i poteri di polizia urbana previsti dall'art. 50 TUEL, deve essere esercitato nel rispetto dei principi di adeguatezza e proporzionalità, evitando automatismi e rigidità che non consentano un bilanciamento tra l'interesse pubblico alla tutela della sicurezza, dell'ordine e della quiete pubblica e la libertà di iniziativa economica privata. In particolare, la previsione regolamentare di una riduzione automatica e inderogabile dell'orario di apertura per 12 mesi a seguito della mera adozione di un provvedimento di sospensione cautelare dell'attività da parte del Questore ai sensi dell'art. 100 TULPS, senza alcuna graduazione in relazione alla gravità del fatto e alla durata della sospensione, si pone in contrasto con i suddetti principi di adeguatezza e proporzionalità, nonché con i principi di derivazione comunitaria sulla libertà di stabilimento e sulla libera prestazione dei servizi. Tali limitazioni, per essere legittime, devono risultare strettamente necessarie e proporzionate al perseguimento di "motivi imperativi di interesse generale", quali la tutela della sicurezza, della salute e della quiete pubblica, all'esito di un ponderato bilanciamento con gli interessi privati coinvolti.