Cassazione penale Sez. II sentenza n. 18685 del 6 maggio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:18685PEN

Massima

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La partecipazione all'associazione di tipo mafioso può essere desunta da una pluralità di elementi convergenti, quali la frequentazione abituale e risalente nel tempo di soggetti affiliati, la condivisione di vicende giudiziarie che li riguardano, la manifestazione di solidarietà verso le famiglie dei detenuti, la conoscenza approfondita delle dinamiche delle organizzazioni criminali operanti sul territorio, la disponibilità a rispondere prontamente alle richieste dei vertici dell'associazione e a svolgere compiti funzionali alle esigenze del sodalizio, nonché la proposta di ascesa a ruoli di maggiore responsabilità all'interno della struttura criminale. Tali elementi, valutati nel loro complesso e in relazione al contesto in cui si inseriscono, possono integrare la prova della partecipazione all'associazione mafiosa anche in assenza di un ruolo organico e di un contributo causale specificamente individuato, purché risulti la disponibilità del soggetto a mettere stabilmente la propria persona e la propria attività al servizio degli scopi dell'organizzazione. La pena per il reato di partecipazione ad associazione mafiosa, se determinata in misura prossima al minimo edittale, può essere adeguatamente motivata con il semplice richiamo al criterio di adeguatezza della pena, senza necessità di un'analitica valutazione di tutti gli elementi favorevoli e sfavorevoli, essendo sufficiente il riferimento a quelli ritenuti decisivi o comunque rilevanti. Il diniego delle circostanze attenuanti generiche, parimenti, può essere motivato in modo sintetico, facendo riferimento agli elementi negativi attinenti sia alla gravità del fatto che alla capacità a delinquere dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) n. (OMISSIS);

avverso la sentenza emessa il 9 luglio 2014 dalla Corte di appello di Reggio Calabria;

Visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Matilde Cammino;

udita la requisitoria del pubblico ministero, sost. proc. gen. Dott. Gialanella Antonio, che ha chiesto la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso;

sentiti i difensori delle parti civili avv. (OMISSIS) del foro di Locri, …

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