Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso la deliberazione del Consiglio comunale di adozione del Piano di assetto del territorio, che aveva classificato l'area di proprietà dei ricorrenti come "Zona agricola di ammortizzazione e transizione", ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. La dichiarazione di improcedibilità del ricorso può essere pronunciata quando sopravviene una situazione di fatto o di diritto del tutto nuova e sostitutiva rispetto a quella esistente al momento della proposizione della domanda, tale da rendere certa e definitiva l'inutilità della caducazione del provvedimento impugnato. Nel caso di specie, la sopravvenuta nuova disciplina urbanistica dell'area ha reso privo di utilità un eventuale annullamento della deliberazione impugnata. 2. Ai fini dell'accertamento incidentale della fondatezza della pretesa sostanziale azionata dalla parte ricorrente per ottenere un eventuale risarcimento del danno, non è sufficiente la mera allegazione di una perizia che stimi il danno asseritamente cagionato dall'amministrazione. La parte ricorrente deve fornire un'adeguata motivazione che consenta di verificare la sussistenza di tutti gli elementi costitutivi dell'illecito, inclusi eventuali profili di danno ulteriori rispetto a quelli già oggetto di indennizzo. 3. In considerazione del complessivo andamento della vicenda procedimentale e contenziosa, le spese di giudizio possono essere compensate tra le parti, in via di eccezione, ai sensi dell'art. 26 del Codice del processo amministrativo e della giurisprudenza costituzionale (Corte cost. n. 77 del 2018).