L'occupazione sine titulo di un bene da parte della pubblica amministrazione nell'ambito di una procedura espropriativa non conclusa con un valido provvedimento di esproprio non determina il trasferimento della proprietà, ma comporta l'obbligo giuridico per l'amministrazione di far venir meno l'occupazione illegittima e di adeguare la situazione di fatto a quella di diritto, restituendo l'immobile al legittimo titolare dopo aver demolito quanto realizzato. Ove l'amministrazione non proceda alla restituzione, essa può disporre l'acquisizione del bene al proprio patrimonio indisponibile, previo pagamento in favore del proprietario del valore venale del bene al momento dell'emanazione del provvedimento di acquisizione, aumentato del 10% a titolo di forfettario ristoro del pregiudizio patrimoniale e non patrimoniale, nonché del 5% del valore che l'immobile aveva in ogni anno successivo alla scadenza della occupazione legittima a titolo di occupazione sine titulo, detratto quanto già corrisposto a vario titolo al proprietario. Il provvedimento di acquisizione o restituzione deve essere emanato entro 60 giorni dalla comunicazione o notificazione della sentenza, notificato ai proprietari e trascritto presso la conservatoria dei registri immobiliari a cura dell'amministrazione procedente, nonché comunicato alla Corte dei Conti.