Il procedimento di valutazione di impatto ambientale (VIA) per la realizzazione di impianti eolici di potenza superiore a 30 MW prevede il coinvolgimento di diverse amministrazioni competenti, le cui valutazioni devono essere coordinate e bilanciate al fine di garantire la massima diffusione delle fonti rinnovabili, nel rispetto degli interessi pubblici di tutela ambientale, paesaggistica e culturale del territorio interessato. Nello specifico, il parere negativo espresso dal Ministero della Cultura, motivato sulla base dell'eccessivo impatto visivo dell'impianto eolico in relazione alla presenza di numerosi altri impianti già esistenti o in corso di autorizzazione nell'area, nonché dell'interferenza con siti di interesse archeologico e paesaggistico tutelati, è legittimo e congruamente motivato, in quanto volto a contemperare l'esigenza di sviluppo delle fonti rinnovabili con la necessità di preservare i valori paesaggistici e culturali del territorio. L'Amministrazione procedente, nel valutare la compatibilità ambientale del progetto, non è tenuta a prospettare soluzioni alternative che consentano la realizzazione dell'opera, essendo sufficiente che dia conto delle ragioni ostative emerse nel corso dell'istruttoria, anche in relazione agli impatti cumulativi con altri impianti insistenti sulla medesima area. Il giudizio negativo sulla compatibilità ambientale del progetto, fondato su valutazioni tecniche puntuali e congruamente motivate, non può essere sostituito dalla valutazione alternativa del giudice, rientrando nell'ambito della discrezionalità tecnica dell'Amministrazione.