Tribunale Amministrativo Regionale Puglia - Bari sentenza breve n. 867 del 2020

ECLI:IT:TARBA:2020:867SENB

Massima

Generata da Simpliciter
Il decorso del termine perentorio di 60 giorni previsto dall'art. 19, comma 3 della legge n. 241/1990 per l'esercizio del potere inibitorio da parte della pubblica amministrazione a seguito della presentazione di una segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) comporta la definitiva consumazione di tale potere, residuando in capo all'amministrazione i soli poteri di autotutela previsti dall'art. 21-nonies della medesima legge. Pertanto, il provvedimento amministrativo adottato oltre il termine di 60 giorni dalla presentazione della SCIA, con il quale l'amministrazione dichiara "non ammissibile" l'intervento oggetto della SCIA, è illegittimo per violazione del termine perentorio di cui all'art. 19, comma 3 della legge n. 241/1990. La pubblica amministrazione, decorso il termine per l'esercizio del potere inibitorio, può comunque adottare i provvedimenti previsti dal medesimo comma 3 solo in presenza delle condizioni stabilite dall'art. 21-nonies della legge n. 241/1990, ovvero in caso di sussistenza di ragioni di interesse pubblico, di cui deve dare adeguata motivazione. Inoltre, la mera incompatibilità dell'intervento oggetto della SCIA con la destinazione urbanistica dell'area non costituisce di per sé motivo sufficiente per dichiarare "non ammissibile" l'intervento, in assenza di una valutazione circa la necessità e proporzionalità del provvedimento inibitorio ai sensi dell'art. 21-nonies della legge n. 241/1990. Infine, il proprietario dell'immobile interessato dall'intervento oggetto della SCIA, ancorché non direttamente richiedente l'attività, è legittimato a impugnare il provvedimento di diniego in quanto titolare di un interesse giuridicamente rilevante, potendo vantare aspettative di carattere economico connesse all'utilizzo del bene.

Sentenza completa

Pubblicato il 18/06/2020

N. 00867/2020 REG.PROV.COLL.

N. 00516/2020 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia

(Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 516 del 2020, proposto da -OMISSIS-, -OMISSIS-, rappresentati e difesi dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di ((omissis)), in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso il suo studio in ((omissis)), piazza Margherita di Savoia n. 10;

-per l'annullamento, previa sospensiva,

-del provvedimento del 16.01.2020, successivamente conosciuto dalle ricorrenti, con cui il…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.