Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 313 del 2018

ECLI:IT:TARLAZ:2018:313SENT

Massima

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La concessione di beni pubblici non comporta un diritto automatico al rinnovo in capo al concessionario uscente, essendo necessario il rispetto di specifici requisiti previsti dalla normativa vigente e la valutazione discrezionale dell'amministrazione concedente. L'affidamento di tali concessioni deve avvenire, di regola, mediante procedure ad evidenza pubblica, in ossequio ai principi di imparzialità, trasparenza e parità di trattamento, senza che l'amministrazione sia tenuta a giustificare il mancato rinnovo in favore del precedente concessionario. Inoltre, nei confronti della pubblica amministrazione non è configurabile il rinnovo tacito del contratto per facta concludentia, essendo necessaria la forma scritta quale modalità di esternazione della volontà di contrarre. Le controversie relative a indennità, canoni o altri corrispettivi derivanti dal rapporto concessorio, qualora non implichino l'esercizio di poteri autoritativi da parte dell'amministrazione, rientrano nella giurisdizione del giudice ordinario.

Sentenza completa

Pubblicato il 11/01/2018

N. 00313/2018 REG.PROV.COLL.

N. 09578/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 9578 del 2013, proposto da:
Saverio Di Giovanni, rappresentato e difeso dagli avvocati Aldo Sandulli e Benedetto Cimino, con domicilio eletto presso lo studio del primo in Roma, via Fulcieri Paulucci De Calboli,9;

contro

Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Agenzia del demanio, in persona dei rispettivi legali rappresentanti p.t., rappresentati e difesi per legge dall'Avvocatura generale dello Stato, domiciliata in Roma, via dei Portoghesi, 12;

per l’annullamento

- della nota prot. n. 31401 del 24.06.2013 emessa dal Direttore Generale del Ministero delle Infrastrutture e dei …

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