La sospensione dei termini di custodia cautelare prevista dal Decreto Legge n. 18 del 2020, art. 83, comma 4, non opera in maniera automatica ed indiscriminata, ma solo nelle ipotesi di rinvio d'ufficio del procedimento a causa di una fissazione dell'udienza nel periodo ricompreso tra il 9 marzo e l'11 maggio 2020, o nel caso in cui nel periodo operi comunque la sospensione di un qualsiasi altro termine processuale. La sospensione non può essere applicata in modo generalizzato, in quanto incide in maniera rilevante contro le persone sottoposte a processo penale, le quali non possono in alcun modo influire sulla celerità del procedimento, rimessa alla sola volontà dell'autorità giudiziaria. L'inclusione congiunta dei termini cautelari e di prescrizione nell'art. 83, comma 4, del Decreto Legge n. 18 del 2020 non lascia dubbi interpretativi: il legislatore ha inteso distinguere tali termini, che incidono in modo significativo sulla posizione dell'imputato, dai termini processuali in generale, prevedendo per essi una disciplina specifica e più garantista. Pertanto, la sospensione dei termini di custodia cautelare non opera automaticamente, ma solo laddove il procedimento abbia subito effettivamente una stasi a causa dell'emergenza epidemiologica, con il rinvio d'ufficio di udienze o la sospensione di altri termini processuali.