Il Tribunale Regionale di Giustizia Amministrativa, Sezione autonoma di Bolzano, nell'esercizio della propria giurisdizione, afferma che: 1. Nel procedimento amministrativo di rilascio della concessione edilizia, l'amministrazione comunale ha l'obbligo di comunicare l'avvio del procedimento ai soggetti che per legge debbono intervenirvi e ai soggetti, individuati o facilmente individuabili, cui possa derivare un pregiudizio dal provvedimento finale, anche se non destinatari diretti dello stesso. Tale obbligo sussiste in particolare nei confronti dei terzi confinanti chiaramente individuati o facilmente individuabili, nei cui confronti può essere agevolmente garantito il contraddittorio, senza aggravi del procedimento, in ossequio al principio generale di partecipazione al procedimento amministrativo. 2. L'omessa comunicazione dell'avvio del procedimento di rilascio della concessione edilizia al terzo confinante, titolare di un diritto di servitù di passaggio sulle aree oggetto dell'intervento, determina la violazione del contraddittorio procedimentale e l'annullamento del provvedimento finale, in assenza di ragioni di impedimento derivanti da particolari esigenze di celerità del procedimento. 3. La concessione edilizia in variante, che non comporti un aumento della cubatura o della superficie utile superiore al 20% di quella del progetto originariamente approvato, non può essere considerata una variante essenziale ai sensi dell'art. 82 della legge provinciale 11 agosto 1997, n. 13, e pertanto non determina l'improcedibilità del ricorso avverso la concessione edilizia originaria.