La massima giuridica che può essere estratta dalla sentenza è la seguente: L'aggravante dei futili motivi sussiste quando l'azione criminosa risulta sproporzionata e svincolata rispetto alle ragioni soggettive che hanno determinato la condotta dell'agente, in modo tale da apparire, secondo la coscienza collettiva e la gerarchia di valori riflessa dalla Costituzione, assolutamente inidonea a provocare l'azione delittuosa. Il giudizio sulla futilità del motivo non può essere riferito ad un comportamento medio, ma va ancorato agli elementi concreti della vicenda delittuosa, alla luce delle connotazioni culturali del soggetto, del contesto sociale e del particolare momento in cui il fatto si è verificato, nonché dei fattori ambientali che possono averne condizionato la realizzazione. Il mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche può essere motivato sulla base della gravità del fatto, della condotta post-delictum dell'imputato volta a occultare le tracce del reato, nonché dell'assenza di elementi che dimostrino l'incidenza di patologie sulla capacità di intendere e di volere.