Il reato previsto dall'art. 703 c.p. (Accensioni ed esplosioni pericolose) si configura quando la condotta di sparo di armi da fuoco in luogo abitato o nelle sue adiacenze, o lungo una pubblica via o in direzione di essa, presenta un concreto pericolo per l'incolumità individuale, elemento specializzante che lo distingue dalle mere violazioni amministrative di cui all'art. 21, lett. e) ed f), della Legge n. 157 del 1992, le quali sanzionano l'obiettiva circostanza dello sparo in determinati luoghi, a prescindere dalla pericolosità della condotta. Pertanto, la clausola di riserva contenuta nell'art. 31 della citata legge speciale, che esclude l'applicabilità delle sanzioni amministrative "salvo che il fatto non sia previsto dalla legge come reato", impedisce il concorso apparente di norme tra la fattispecie penale e quella amministrativa, dovendosi ritenere prevalente la qualificazione del fatto come reato ai sensi dell'art. 703 c.p. laddove ricorra il requisito della pericolosità in concreto della condotta.