Il Consiglio di Stato, nel dichiarare l'improcedibilità del ricorso in appello per sopravvenuta carenza di interesse, afferma il principio secondo cui, in presenza di circostanze sopravvenute che incidono in modo rilevante sull'interesse delle parti alla prosecuzione del giudizio, il giudice amministrativo è tenuto a pronunciare l'estinzione del processo, in applicazione degli articoli 35, comma 2, e 84, comma 4, del Codice del processo amministrativo. Tale principio trova applicazione anche quando le circostanze sopravvenute, come nel caso di specie, siano riconducibili a fattori esterni, quali la notoria situazione pandemica, che hanno determinato una significativa riduzione dell'attività imprenditoriale delle società appellanti. In tali ipotesi, il giudice, nel dichiarare l'estinzione del giudizio per sopravvenuta carenza di interesse, può disporre la compensazione integrale delle spese di lite, in considerazione delle ragioni che hanno condotto alla chiusura in rito della controversia.