Cassazione penale Sez. II sentenza n. 38279 del 30 settembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:38279PEN

Massima

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Il comportamento di omessa o inattendibile indicazione sulla provenienza del bene da parte dell'imputato per il reato di ricettazione può rivelare la volontà di occultamento e costituire prova logica della consapevolezza della provenienza delittuosa del bene, in applicazione del principio giurisprudenziale consolidato secondo cui l'acquisto in mala fede può desumersi anche dall'omessa o inattendibile spiegazione sulla provenienza del bene. Pertanto, il giudice può legittimamente ritenere provato l'elemento psicologico del reato di ricettazione sulla base del comportamento processuale dell'imputato, il quale, preferendo assumere la qualità di contumace, rinuncia a far valere eventuali dati dimostrativi di un'ipotesi alternativa a quella prospettata dall'accusa e a fornire ulteriori chiarimenti sulla provenienza del bene.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

SP. Sa. n. (OMESSO);

avverso la sentenza emessa in data 16 novembre 2007 dalla Corte di appello di Messina;

Visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. CAMMINO Matilde;

udita la requisitoria del Pubblico Ministero, Sost. Proc. Gen. Dott. CIAMPOLI Luigi, che ha chiesto la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

Con …

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