Cassazione civile Sez. III sentenza n. 8717 del 13 aprile 2010

ECLI:IT:CASS:2010:8717CIV

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: Il termine perentorio di 60 giorni previsto dall'art. 325 c.p.c. per la proposizione del ricorso per cassazione decorre dalla data di notificazione della sentenza impugnata e il suo mancato rispetto comporta l'inammissibilità del ricorso, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese del giudizio di legittimità. Il rispetto dei termini processuali perentori costituisce un principio cardine del giusto processo, a garanzia della ragionevole durata e della certezza dei rapporti giuridici. Il giudice di legittimità è pertanto tenuto a dichiarare l'inammissibilità del ricorso proposto tardivamente, senza possibilità di deroghe o eccezioni, al fine di assicurare l'osservanza delle norme che disciplinano l'esercizio del diritto di impugnazione e preservare l'efficacia e l'autorità della decisione impugnata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI NANNI ((omissis)) - Presidente

Dott. PETTI ((omissis)) - Consigliere

Dott. URBAN Giancarlo - rel. Consigliere

Dott. SPIRITO Angelo - Consigliere

Dott. D'AMICO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto, ai sensi dell'articolo 375 c.p.c., da:

IT. di GR. PA. &. C. s.n.c., in persona del legale rappresentante, elettivamente domiciliato in Roma, presso la Cancelleria della Corte di Cassazione ai sensi dell'articolo 366 c.p.c., comma 2, rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)) giusta delega in atti;

- ricorrente -

contro

SP. CA. , elettivamente domiciliato in Rom…

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