Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 16273 del 2024

ECLI:IT:TARLAZ:2024:16273SENT

Massima

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Il diniego di conversione di un permesso di soggiorno per motivi di studio in permesso per motivi di lavoro, per mancanza di quote disponibili, non determina la cessazione della materia del contendere qualora l'amministrazione, a seguito di ulteriori integrazioni documentali, rilasci successivamente il nulla osta alla conversione richiesta. In tali casi, il giudice amministrativo è tenuto a dichiarare la cessazione della materia del contendere, compensando le spese di giudizio in ragione della particolare complessità della vicenda e degli sviluppi procedimentali e processuali che hanno condotto all'esito finale favorevole per il ricorrente. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che l'amministrazione, pur legittimamente potendo negare inizialmente la conversione del permesso di soggiorno per carenza di quote disponibili, è tenuta a riesaminare la posizione dell'interessato qualora questi fornisca ulteriori elementi idonei a superare tale ostacolo, al fine di garantire il diritto al lavoro e la tutela della dignità della persona. Il giudice amministrativo, in tali casi, deve valutare con attenzione gli sviluppi procedimentali e processuali, dichiarando la cessazione della materia del contendere e compensando le spese di giudizio, ove ricorrano giusti motivi, al fine di assicurare l'effettività della tutela giurisdizionale.

Sentenza completa

Pubblicato il 09/09/2024

N. 16273/2024 REG.PROV.COLL.

N. 01495/2020 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Prima Ter)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1495 del 2020, proposto da
-OMISSIS-, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Ministero dell'Interno, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'Avvocatura Generale dello Stato, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio legale in Roma, via dei Portoghesi, 12;

per l'annullamento

del provvedimento emesso dal Viceprefetto di Roma, in data 20.12.2019, notificato al ricorrente in data 07.01.2020, e di tutti gli atti presupposti, p…

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