Il procedimento espropriativo per la realizzazione di un'opera pubblica deve rispettare i principi di partecipazione e trasparenza, garantendo ai proprietari interessati la comunicazione dell'avvio del procedimento e la possibilità di far valere le proprie ragioni. Tuttavia, l'omissione di tali comunicazioni non determina necessariamente l'annullamento degli atti successivi, qualora il proprietario non dimostri di aver potuto rappresentare all'amministrazione elementi utili a modificare il provvedimento finale. Il termine per l'inizio delle espropriazioni decorre dalla pubblicazione dell'approvazione della variante urbanistica che prevede l'opera, salvo che per le aree non originariamente incluse nel piano particellare, per le quali il termine decorre dalla successiva dichiarazione di pubblica utilità. L'occupazione sine titulo di un'area già destinata ad uso pubblico da oltre trent'anni non dà diritto al risarcimento del danno per l'intero periodo, essendo prescritto il credito relativo agli anni precedenti i cinque immediatamente antecedenti l'espropriazione. Viceversa, il proprietario ha diritto all'indennizzo per l'occupazione nel quinquennio precedente l'espropriazione, calcolato sulla base del valore venale dell'area, nonché all'indennità di espropriazione, determinata in via provvisoria o definitiva.