Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 1666 del 15 gennaio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:1666PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare il rapporto tra la circostanza attenuante di cui all'art. 73, comma 5, del D.P.R. n. 309/1990 e la recidiva di cui all'art. 99, comma 4, c.p., è tenuto ad effettuare un giudizio di bilanciamento tra le circostanze, senza che possa operare un divieto di prevalenza della circostanza attenuante sulla recidiva. Tale divieto, infatti, si porrebbe in contrasto con il principio costituzionale della finalità rieducativa della pena, che implica un costante principio di proporzionalità tra la qualità e la quantità della sanzione, da un lato, e l'offesa, dall'altro. Pertanto, il giudice di merito deve procedere ad un giudizio di comparazione tra le circostanze, valutando la loro incidenza sulla determinazione della pena in concreto, al fine di assicurare il rispetto del principio di proporzionalità della sanzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GARRIBBA Tito - Presidente

Dott. SERPICO F. - rel. Consigliere

Dott. GRAMENDOLA Francesco P - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), n. (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 7371/2008 Corte d'Appello di Napoli, del 15.02.2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in Pubblica udienza del 04/12/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dr. SERPICO Francesco;

udito il Procuratore Generale in persona del Dr. Selvaggi E., che ha concluso per l'annullamento senza rinvio della impugnata sentenza, con rideterminazione della pena nei termini inflitti in 1 grado.

Udito il di…

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