Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 3255 del 2017

ECLI:IT:TARLAZ:2017:3255SENT

Massima

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Il ricorso è dichiarato improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse, in quanto l'atto impugnato è stato successivamente revocato dall'amministrazione. Il principio di diritto affermato è che il venir meno dell'interesse all'impugnazione di un atto amministrativo, a seguito della sua eliminazione dall'ordinamento giuridico, determina l'improcedibilità del ricorso proposto avverso il medesimo atto. Tale principio si fonda sulla necessità di garantire l'effettività della tutela giurisdizionale, evitando pronunce meramente dichiarative su atti ormai privi di efficacia. Il giudice, in tali casi, non può che prendere atto del sopravvenuto difetto di interesse, senza entrare nel merito delle questioni sostanziali dedotte. Le spese del giudizio possono essere compensate, in considerazione del breve lasso di tempo intercorso tra l'impugnazione e la revoca dell'atto.

Sentenza completa

Pubblicato il 08/03/2017

N. 03255/2017 REG.PROV.COLL.

N. 07247/2016 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Terza Quater)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 7247 del 2016, proposto da Soc. Angelini Spa, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentata e difesa dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, viale XXI Aprile, n. 11;

contro

Aifa-Agenzia Italiana del Farmaco, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentata e difesa dall'Avvocatura Generale dello Stato, presso la cui sede in Roma, via dei Portoghesi, n. 12 ex lege domicilia;
Regione Lazio non costituito in giudizio;

per l'annullamento

della determinazione n. 458/16 recante "Riforma della determinazione recante…

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