Cassazione penale Sez. II sentenza n. 56386 del 14 dicembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:56386PEN

Massima

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Il sequestro preventivo e la confisca di cui al Decreto Legge n. 306 del 1992, art. 12-sexies, possono avere ad oggetto beni acquisiti in epoca anteriore o successiva al reato per cui è intervenuta condanna, indipendentemente dall'effettivo valore del profitto o provento di quest'ultimo, in quanto il legislatore ha ritenuto di presumere l'esistenza di un nesso pertinenziale tra alcune categorie di reati e i beni di cui il condannato non possa giustificare la provenienza e che risultino di valore sproporzionato rispetto al reddito o all'attività economica del condannato stesso. Tale presunzione di illegittima acquisizione da parte dell'imputato deve tuttavia essere circoscritta in un ambito di ragionevolezza temporale, dovendosi dar conto che i beni non siano "ictu oculi" estranei al reato perché acquistati in un periodo di tempo eccessivamente antecedente alla sua commissione. Pertanto, il giudice, nel valutare la legittimità del sequestro preventivo finalizzato alla confisca, deve verificare non solo l'esistenza del fumus delicti e del periculum in mora, ma anche il rispetto del principio di "ragionevolezza temporale" tra l'acquisizione dei beni e la commissione del reato, tenendo conto delle concrete circostanze del caso e del grado di pericolosità sociale che il fatto rivela agli effetti della misura ablatoria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CERVADORO Mirella - Presidente

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierlui - rel. Consigliere

Dott. PACILLI G. A.R. - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto nell'interesse di:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
contro l'ordinanza del Tribunale di Napoli del 23.5-25.6.2018;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere, dott. Pierluigi Cianfrocca;
udito il Procuratore Generale, in persona del sost. Proc. Gen., dott. Perelli Simone, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 23.5-25.6.2018 il Tribunale di Napoli ha deciso sull…

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