Cassazione penale Sez. II sentenza n. 8591 del 25 febbraio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:8591PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini dell'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, può essere desunto dalla condotta dell'indagato, dalla mancanza di freni inibitori, dalla gravità del reato tentato, dall'indole aggressiva e violenta dimostrata, nonché da precedenti episodi delittuosi, anche se archiviati, che denotino una spiccata propensione a commettere reati della stessa specie. Tali elementi, valutati nel loro complesso, possono giustificare l'adozione della più afflittiva misura cautelare, in quanto idonei a far ritenere sussistente il pericolo di reiterazione del reato, nonostante la difficile situazione economica e la precarietà del rapporto di lavoro dell'indagato, che pure devono essere considerati ai fini della valutazione complessiva della pericolosità sociale. Il giudice di merito, nel motivare l'applicazione della misura cautelare, deve dare conto in modo esaustivo delle ragioni che lo hanno indotto ad affermare la sussistenza degli indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari, senza che tale valutazione possa essere sindacata in sede di legittimità, se non per vizi di manifesta illogicità o mancanza della motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO Giuseppe - Presidente

Dott. MONASTERO Francesco - Consigliere

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. RENZO Michele - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

La. Gi. ;

avverso l'ordinanza pronunciata dal Tribunale per il riesame di Genova che, in data 11 luglio 2008, a seguito di ricorso del pubblico ministero, aveva applicato all'indagato la misura della custodia cautelare in carcere;

visti gli atti, la ordinanza impugnata ed il ricorso;

udita, all'udienza in Camera di consiglio in data 11 febbraio 2009, la relazione del Consigliere, Dott. MONASTERO Francesco;

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