Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 824 del 12 gennaio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:824PEN

Massima

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Il giudice che abbia espresso in un precedente procedimento, anche non penale, una valutazione di merito sullo stesso fatto nei confronti del medesimo imputato, può essere legittimamente ricusato dalle parti nel nuovo procedimento, in quanto tale pregressa valutazione è idonea a compromettere l'imparzialità del giudice e la sua capacità di esaminare nuovamente la questione con la necessaria terzietà. L'incompatibilità del giudice sussiste anche quando la precedente valutazione abbia riguardato elementi circostanziali o incidentali, purché connessi al merito della vicenda oggetto del nuovo processo, come nel caso in cui il giudice abbia già accertato la sussistenza dell'ingiustizia del profitto quale elemento costitutivo del reato di tentata estorsione, in relazione a fatti di cessione di stupefacenti poi nuovamente contestati all'imputato. In tali ipotesi, il giudice deve essere ricusato, in quanto la pregressa valutazione sul merito della condotta criminosa potrebbe influenzare indebitamente il suo giudizio nel nuovo procedimento, compromettendone l'imparzialità e l'indipendenza, principi cardine del giusto processo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GARRIBBA Tito - Presidente

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la ordinanza del 10/8/2010 della Corte di appello di Ancona;

visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));

lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo che l'ordinanza sia annullata con rinvio.

RITENUTO IN FATTO

1. Con l'ordinanza impugnata, la Corte di appe…

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