Il Comune, nell'approvare il Piano di Governo del Territorio (PGT), non può modificare unilateralmente e in modo sostanziale gli elementi fondamentali del piano già adottato, senza procedere a una nuova adozione e pubblicazione dello stesso, al fine di consentire ai cittadini di presentare nuove osservazioni. In particolare, il Comune non può: 1) Modificare in modo radicale i meccanismi di perequazione urbanistica previsti nel piano adottato, trasformando la perequazione da obbligatoria a meramente facoltativa, senza una nuova adozione e pubblicazione. Ciò in quanto la perequazione costituisce un elemento essenziale del piano, la cui modifica incide in modo sostanziale sulla sua struttura e sulle posizioni giuridiche dei proprietari delle aree interessate. 2) Modificare unilateralmente e in modo significativo i parametri urbanistici ed edilizi degli ambiti di trasformazione (indici di edificabilità, volumetrie realizzabili, standard urbanistici), senza una nuova adozione e pubblicazione del piano. Tali modifiche, infatti, incidono in modo rilevante sugli elementi fondamentali del piano, determinandone uno stravolgimento. 3) Introdurre d'ufficio, senza una nuova adozione e pubblicazione, osservazioni e controdeduzioni che comportino modifiche sostanziali agli elementi essenziali del piano, in quanto ciò pregiudica il diritto dei cittadini di partecipare al procedimento di formazione del piano con la presentazione di nuove osservazioni. In tali ipotesi, il Comune è tenuto a procedere a una nuova adozione e pubblicazione del PGT, al fine di garantire il pieno esercizio del diritto di partecipazione dei cittadini interessati.