Cassazione penale Sez. V sentenza n. 48902 del 25 ottobre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:48902PEN

Massima

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Il reato di danneggiamento commesso con violenza alla persona o con minaccia, nella formulazione attuale dell'art. 635 c.p., è configurabile anche in assenza di un nesso di strumentalità tra la condotta violenta o minacciosa e l'azione di danneggiamento, essendo sufficiente la contestualità tra le due condotte e la maggiore pericolosità manifestata dall'agente nell'esecuzione del reato. La competenza per materia per tale fattispecie aggravata appartiene al Tribunale, sia nella vigenza della precedente formulazione normativa che nell'attuale assetto, non essendo stata implicitamente abrogata la competenza del Giudice di Pace prevista per il reato di danneggiamento semplice. Nel motivare il diniego delle attenuanti generiche e la determinazione della pena, il giudice non è tenuto a prendere in considerazione tutti gli elementi favorevoli o sfavorevoli dedotti dalle parti o rilevabili dagli atti, essendo sufficiente il riferimento a quelli ritenuti decisivi o comunque rilevanti, restando disattesi o superati tutti gli altri.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. MORELLI F. - rel. Consigliere

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 30/05/2017 della CORTE APPELLO di VENEZIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. FRANCESCA MORELLI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. LOY MARIA FRANCESCA che ha concluso per il rigetto;
udito il difensore l'avvocato (OMISSIS) si riporta integralmente al ricorso depositato e ne chiede l'accoglimento.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la s…

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