Cassazione penale Sez. I sentenza n. 35310 del 22 settembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:35310PEN

Massima

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La capacità di intendere e di volere dell'imputato, al momento del fatto, deve essere valutata dal giudice sulla base di elementi concreti e specifici, desunti dal compendio probatorio, che dimostrino in modo inequivoco l'esistenza di una condizione di infermità mentale idonea ad incidere sulla sua imputabilità. Il mero consumo di sostanze stupefacenti, in assenza di una documentata diagnosi di patologia psichiatrica, non è di per sé sufficiente a escludere la capacità di intendere e di volere. Inoltre, il comportamento tenuto dall'imputato prima, durante e dopo il fatto, ove coerente e razionale, costituisce indice della sua piena lucidità mentale al momento della commissione del reato. La premeditazione sussiste quando il proposito criminoso sorge in un momento antecedente all'azione delittuosa, anche se non necessariamente in un lasso di tempo particolarmente lungo, e permane senza soluzione di continuità fino alla sua attuazione, senza che l'agente abbia avuto ripensamenti o esitazioni. La circostanza aggravante della premeditazione può essere ritenuta provata anche sulla base delle dichiarazioni dell'imputato, purché coerenti con il quadro probatorio complessivo. L'applicazione delle circostanze attenuanti generiche è rimessa alla valutazione discrezionale del giudice di merito, il quale può legittimamente escluderle sulla base di un solo elemento, tra quelli indicati nell'art. 133 c.p., ritenuto prevalente e sufficiente a determinare il diniego del beneficio, senza necessità di esaminare analiticamente ogni singola deduzione difensiva. Pertanto, il giudice può legittimamente negare le attenuanti generiche in presenza di una condotta criminosa particolarmente grave e di una personalità dell'imputato connotata da spiccata propensione a delinquere, anche in assenza di un sincero pentimento o di un effettivo contributo alla ricostruzione dei fatti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. CAPPUCCIO Daniele - rel. Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

Dott. GALATI Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 01/02/2021 della CORTE ASSISE APPELLO di CAGLIARI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere DANIELE CAPPUCCIO;
lette le conclusioni rassegnate, ai sensi del Decreto Legge 28 ottobre 2020, n. 137, articolo 23, comma 8, dal Procuratore generale, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' dei ricorsi, conclusione condivisa dalle parti civili, …

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