Cassazione penale Sez. V sentenza n. 18184 del 30 aprile 2015

ECLI:IT:CASS:2015:18184PEN

Massima

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Il reato di minaccia è un reato formale di pericolo, per la cui integrazione non è richiesto che il bene tutelato sia realmente leso, essendo sufficiente che il male prospettato possa incutere timore nel soggetto passivo, menomandone la sfera della libertà morale. La valutazione dell'idoneità della minaccia a realizzare tale finalità va fatta avendo di mira un criterio che rispecchi le reazioni dell'uomo comune, senza che sia necessario che nella volontà dell'agente sia compreso il proposito di tradurre in atto il male minacciato, essendo oggetto del delitto unicamente l'azione intimidatrice. Pertanto, l'elemento soggettivo del reato di minaccia consiste nella cosciente volontà di minacciare ad altri un ingiusto danno, al fine di provocare l'intimidazione del soggetto passivo, a prescindere da stati emotivi penalmente irrilevanti o da istinti di morte dell'agente che non escludono tale elemento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NAPPI Aniello - Presidente

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. DE MARZO G. - rel. Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI URBINO;

nei confronti di:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1/2013 GIUDICE DI PACE di CAGLI, del 17/03/2014;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 13/03/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. DE MARZO GIUSEPPE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. FRATICELLI Mario, che ha concluso per l'annullamento con rinvio.

Udi…

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