Cassazione penale Sez. II sentenza n. 12142 del 23 marzo 2015

ECLI:IT:CASS:2015:12142PEN

Massima

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Il giudice di merito, nell'esaminare gli elementi probatori acquisiti, gode di ampia discrezionalità nella valutazione del linguaggio criptico o cifrato utilizzato dagli indagati nelle conversazioni intercettate, purché tale valutazione risulti logica e non inficiata da travisamenti. Pertanto, il giudice di legittimità non può sindacare tale apprezzamento, se non in presenza di palesi illogicità o contraddizioni, essendo preclusa una diversa ricostruzione dei fatti fondata su una mera rivisitazione personale delle circostanze già esaminate dal giudice di merito. La sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza per il reato di associazione per delinquere richiede la dimostrazione di un accordo stabile e continuativo tra tre o più persone, nonché l'organizzazione, anche rudimentale, di mezzi per l'attuazione di un programma delinquenziale generico. Tali elementi non possono ritenersi integrati dalla mera prova di contatti frequenti tra gli indagati finalizzati alla commissione di singoli reati, in assenza di una effettiva consapevolezza di ciascuno di aderire a un disegno criminoso duraturo e tendenzialmente indeterminato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. ALMA ((omissis)) - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI CATANIA;

nei confronti di:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1058/2014 TRIB. LIBERTA' di CATANIA, del 29/05/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SERGIO BELTRANI;

sentite le conclusioni del PG GIALANELLA Antonio che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;

rilevata la regolarita' degli avvisi di rito.

RITENUTO IN FATTO

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