Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 25163 del 2 luglio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:25163PEN

Massima

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Il giudice di legittimità non può riesaminare il merito della valutazione probatoria effettuata dal giudice di merito, essendo precluso in sede di legittimità un nuovo apprezzamento degli elementi di prova, salvo che non si ravvisino vizi logici o manifeste illogicità nella motivazione. Il sindacato di legittimità è limitato al controllo della correttezza giuridica e della logicità della motivazione, senza possibilità di una nuova valutazione del compendio probatorio, che rientra nella esclusiva competenza del giudice di merito. La Corte di cassazione non può, pertanto, sostituire la propria valutazione a quella del giudice di appello, se questa risulta sorretta da una motivazione adeguata e immune da vizi logici, anche quando ritenga possibile una diversa ricostruzione del fatto. Il giudice di legittimità è tenuto a rispettare il principio di tassatività dei motivi di ricorso, non potendo sindacare nel merito l'apprezzamento probatorio compiuto dal giudice di merito, salvo che non siano ravvisabili vizi logici o manifeste illogicità nella motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI CATANZARO;

nei confronti di:

1) MA. DA. , N. IL (OMESSO);

2) LA. FR. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1757/2006 CORTE APPELLO di CATANZARO, del 15/10/2007;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 22/06/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARLO CITTERIO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott…

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