Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 39325 del 18 ottobre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:39325PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'ambito del giudizio di patteggiamento, è tenuto a verificare la correttezza della qualificazione giuridica del fatto e la congruità della pena concordata tra le parti, senza poter sindacare la motivazione della sentenza, salvo che non risulti palesemente eccentrica rispetto al contenuto del capo di imputazione o frutto di un errore manifesto. Il ricorso per cassazione è ammesso, ai sensi dell'art. 448 comma 2-bis c.p.p., solo per motivi attinenti all'espressione della volontà dell'imputato, al difetto di correlazione tra la richiesta e la sentenza, all'erronea qualificazione giuridica del fatto e all'illegalità della pena o della misura di sicurezza, non essendo consentito contestare formalmente l'erronea qualificazione giuridica del fatto denunciando un vizio di motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSTANZO Angelo - Presidente

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. GIORDANO Emilia - rel. Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. DI GERONIMO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposta da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 1/06/2022 del Tribunale di Cassino Ufficio del Giudice per le indagini preliminari;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dr. ((omissis)).
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 1 giugno 2022, il giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Cassino ha applicato a (OMISSIS) la pena finale di anni quattro di reclusione ed Euro 2.600,00 di multa, in aumento sulla pena reca…

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