Cassazione penale Sez. II sentenza n. 17334 del 16 aprile 2013

ECLI:IT:CASS:2013:17334PEN

Massima

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Il giudice che ritenga di applicare una misura di sicurezza personale ha l'obbligo di motivare in ordine all'accertata attuale pericolosità sociale dell'imputato, valutando non solo la gravità del fatto-reato ma anche il comportamento tenuto durante l'espiazione della pena o successivamente alla riacquistata libertà. Tale valutazione deve essere ancorata a precisi dati fattuali e a recenti accertamenti peritali, in conformità al principio per cui l'accertamento sull'attuale pericolosità sociale ai fini dell'applicazione di una misura di sicurezza implica la verifica dell'effettiva sussistenza di tale pericolosità, anche in ragione di eventuali recidive e del rifiuto del soggetto di sottoporsi a opportune terapie. La decisione pronunziata al riguardo dal giudice della cognizione è impugnabile, ai sensi degli articoli 579 e 680 c.p.p., davanti al tribunale di sorveglianza quando la sentenza sia impugnata per la sola disposizione riguardante la misura di sicurezza personale ovvero quando l'impugnazione comprenda anche altri capi penali, davanti al tribunale del riesame per le ordinanze ex articoli 312 e 313 c.p.p. (applicazione provvisoria di misure di sicurezza), e davanti alla corte d'appello per le sentenze.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI ((omissis)) - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - rel. Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 265/2012 TRIB. LIBERTA' di TARANTO del 19/07/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DOMENICO GENTILE;

Udito il Sostituto Procuratore Generale Dott. ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

Letti il ricorso ed i motivi proposti.

CONSIDERATO IN FATTO

1.1) - La Corte di appello di Lecce - sez. di Taranto - con ordinanza del 25.06.2012 …

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