Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 3205 del 2019

ECLI:IT:TARNA:2019:3205SENT

Massima

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L'Amministrazione conserva il potere di verificare la sussistenza in concreto di tutti i requisiti e presupposti per l'esercizio dell'attività comunicata con la denuncia/segnalazione di inizio attività (DIA/SCIA), anche dopo il decorso del termine legale previsto per l'eventuale inibizione. Pertanto, l'Amministrazione può legittimamente annullare in autotutela la DIA/SCIA quando accerti che l'attività dichiarata non è conforme alla normativa urbanistica ed edilizia vigente, in particolare quando l'intervento edilizio realizzato risulti in contrasto con le prescrizioni degli strumenti urbanistici e con le modalità esecutive fissate nei titoli abilitativi, anche in assenza di specifici rilievi formulati in sede di istruttoria. L'annullamento in autotutela di un provvedimento amministrativo, anche successivamente al decorso di un termine, è consentito quando sussistano concrete ragioni di interesse pubblico alla rimozione dell'atto ritenuto illegittimo, previo apprezzamento della prevalenza di tali interessi rispetto a quelli dei destinatari e dei controinteressati. In particolare, l'annullamento è legittimo quando l'atto sia stato conseguito sulla base di false rappresentazioni dei fatti o di dichiarazioni sostitutive di certificazione e dell'atto di notorietà false o mendaci per effetto di condotte costituenti reato, accertate con sentenza passata in giudicato, ovvero quando l'erroneità dei presupposti risulti non imputabile all'Amministrazione, ma esclusivamente al dolo (equiparabile alla colpa grave) della parte privata. Le prescrizioni delle Norme Tecniche di Attuazione (NTA) del Piano Regolatore Generale (PRG) devono ritenersi prevalenti sulle previsioni di un Piano di Recupero, anche se di iniziativa privata, in quanto le NTA esprimono l'esercizio della potestà discrezionale tipica dell'attività pianificatoria comunale e costituiscono la specificazione delle discipline espressamente attribuite al PRG dalla legislazione di settore. Pertanto, l'intervento edilizio realizzato in difformità dalle prescrizioni delle NTA, che impongono la preventiva approvazione di un Piano di Recupero per il recupero di edifici rurali in zona agricola, è illegittimo. L'ordine di demolizione di un immobile realizzato in assenza di titolo abilitativo o in difformità dallo stesso è un provvedimento vincolato, che non necessita di una particolare motivazione in ordine alla sussistenza di un interesse pubblico concreto e attuale alla demolizione, né di una comparazione tra l'interesse pubblico e l'interesse privato al mantenimento in loco dell'immobile, in quanto non può ammettersi l'esistenza di alcun affidamento tutelabile alla conservazione di una situazione di fatto abusiva che il tempo non può in alcun modo legittimare.

Sentenza completa

Pubblicato il 13/06/2019

N. 03205/2019 REG.PROV.COLL.

N. 05830/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 5830 del 2014 proposto dal Sig. ((omissis)), rappresentato e difeso dall’avv. ((omissis)) ed elettivamente domiciliato presso il suo studio in Napoli, Via F. Caracciolo n.15;

contro

Comune di Marano di Napoli in persona del Sindaco p.t., rappresentato e difeso dall’avv. ((omissis)) ed elettivamente domiciliato presso la Segreteria del TAR di Napoli;
Provincia di Napoli in persona del Presidente p.t., rappresentato e difeso dall’avv. ((omissis)) ed elettivamente domiciliata presso la Sede in Napoli, Piazza Matteotti;
Regione Campania in persona del Presidente p.t., non costituita in giudizio;

per l…

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