Cassazione penale Sez. I sentenza n. 4467 del 30 gennaio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:4467PEN

Massima

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Il concorso tra il reato di associazione di tipo mafioso e il reato di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti è configurabile quando la medesima associazione criminale sia finalizzata alla commissione di reati concernenti il traffico di droga e di reati diversi, in quanto tali fattispecie delittuose, pur essendo autonome, possono coesistere in capo al medesimo sodalizio criminoso. L'accertamento della sussistenza di entrambe le associazioni illecite può fondarsi sulle dichiarazioni concordanti di collaboratori di giustizia, purché adeguatamente riscontrate da altri elementi probatori, quali intercettazioni, servizi di osservazione, arresti in flagranza e sequestri di stupefacenti. La partecipazione consapevole dell'indagato all'associazione mafiosa può desumersi non solo dalle conversazioni intercettate, ma anche dai suoi contatti con altri affiliati al clan e dalle sue specifiche attività nell'ambito dell'associazione dedita al traffico di droga, come il coinvolgimento nell'organizzazione delle attività di spaccio e il ruolo di addetto al confezionamento e alla distribuzione delle dosi. In presenza di gravi indizi di colpevolezza per entrambi i reati associativi, la misura cautelare della custodia in carcere risulta l'unica applicabile, in applicazione della presunzione di cui all'art. 275, comma 3, c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. SANDRINI Enrico Giuseppe - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - rel. Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 5620/2013 TRIB. LIBERTA'' di NAPOLI, del 22/07/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIACOMO ROCCHI;

sentite le conclusioni del PG Dott. DI POPOLO Angelo che ha chiesto il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza del 22/7/2013, il Tribunale del riesame di Napoli confermava l'ordinanza del G.I.P. dello stesso Tribunale che aveva applicato a (OMISSIS) la m…

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