Cassazione penale Sez. II sentenza n. 46361 del 21 novembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:46361PEN

Massima

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Il reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso si configura quando l'autore, sfruttando il contesto di intimidazione e di assoggettamento tipico delle organizzazioni criminali, costringe la vittima a consegnare una somma di denaro per ottenere la restituzione di beni di cui aveva subito il furto. La sussistenza dell'aggravante mafiosa è desumibile dalle modalità di realizzazione del fatto, quali l'evocazione di anonimi contesti criminali di riferimento, il personale inserimento dell'autore in ambienti di criminalità organizzata, nonché dal contesto territoriale fortemente caratterizzato dalla presenza di associazioni di tipo mafioso. Tali elementi, unitamente alla presunzione di pericolosità qualificata stabilita dalla legge, giustificano l'adozione della misura cautelare più grave della custodia in carcere, in funzione di prevenzione sociale, anche in assenza di specifici movimenti bancari corrispondenti al pagamento della somma estorta, atteso che il frazionamento del versamento in più rate può attenuare la necessità di reperire le somme attraverso canali bancari. La valutazione della gravità indiziaria non può essere sindacata in sede di legittimità ove la motivazione del provvedimento cautelare risulti logicamente coerente, senza che la difesa riesca a cogliere vizi logico-giuridici, limitandosi a prospettare alternative valutazioni di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) n. il (OMISSIS);

avverso l'ORDINANZA del Tribunale della Liberta' di Messina del 25.2.2103;

udita la relazione del consigliere dr. ((omissis));

sentito il Procuratore Generale, in persona del dr. ((omissis)) che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza del 25.2.2013, il Tribunale della Liberta' di Messina rigettava l'istanza di riesame proposta da (OMISSIS) avverso l'ordinanza applicativa…

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