L'ordine di demolizione di opere edilizie realizzate in assenza di titolo abilitativo è un provvedimento dovuto e vincolato, non necessitando di una specifica valutazione dell'interesse pubblico alla demolizione né di una comparazione con gli interessi privati coinvolti. La mera enunciazione dei presupposti di fatto e di diritto rilevanti ai fini dell'individuazione della fattispecie di illecito e dell'applicazione della corrispondente misura sanzionatoria prevista dalla legge è sufficiente per l'adozione dell'ordine di demolizione, senza che possano rilevare vizi di carattere procedimentale. L'ordine di demolizione non può essere paralizzato dalla presentazione di una successiva istanza di accertamento di conformità, la cui eventuale accoglienza potrà semmai influire sull'adozione degli atti consequenziali, ma non incide sulla legittimità del precedente provvedimento sanzionatorio. Inoltre, la mancata indicazione dell'area di sedime e di quella necessaria alla realizzazione di opere analoghe da acquisire al patrimonio comunale in caso di inottemperanza all'ordine di demolizione non determina l'annullabilità dell'atto, trattandosi di un mero avvertimento privo di effetti dispositivi. Infine, la realizzazione di opere edilizie in assenza del necessario nulla-osta paesaggistico, in aree soggette a tutela, preclude la possibilità di una successiva sanatoria, essendo tali opere insanabili ai sensi del d.lgs. n. 42 del 2004.