Cassazione penale Sez. II sentenza n. 18387 del 5 maggio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:18387PEN

Massima

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Il falso in atto pubblico non è configurabile quando i certificati medici prodotti, pur non attestando la condizione di cecità totale, non sono stati redatti in modo fraudolento, essendo l'errore nella valutazione della commissione medica non imputabile al comportamento omissivo dell'interessato, il quale non aveva l'obbligo giuridico di segnalare tale errore. Tuttavia, la richiesta di pensione di invalidità, supportata da documentazione medica, integra comunque gli artifizi e raggiri costitutivi del delitto di truffa aggravata, non essendo tale condotta annichilita dall'errore di valutazione, doloso o colposo, della pubblica amministrazione. L'obbligo di comportarsi secondo buona fede nei rapporti con la pubblica amministrazione, desumibile anche dal diritto privato e pubblico, impone al cittadino di comunicare l'esistenza di cause di invalidità della prestazione richiesta, anche quando non sia configurabile un obbligo specifico di denuncia.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. IANNELLI En - rel. Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

Dott. CARRELLI PALOMBI Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1732/2012 CORTE APPELLO di SALERNO, del 28/02/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 11/04/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. IANNELLI ENZO;

Letti gli atti, la sentenza,impugnata, il ricorso, nonche' i motivi aggiunti depositati in cancelleria il 27.3.2014;

Udita la relazione del cons. Dott. JANNELLI Enzo;

Udite le conclusioni del S. Procuratore …

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