Cassazione penale Sez. I sentenza n. 24455 del 17 giugno 2008

ECLI:IT:CASS:2008:24455PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La continuazione tra più reati, che consente di applicare un trattamento sanzionatorio unitario, richiede la sussistenza di un medesimo disegno criminoso, il quale non può essere ravvisato sulla base della sola prossimità temporale tra gli illeciti o della comune motivazione di carattere personale, familiare o patologico che abbia indotto il reo a delinquere. Ai fini della continuazione, è necessario che emerga un nesso di derivazione causale e psicologica tra i diversi reati, tale da far ritenere che essi siano stati programmati e voluti sin dall'origine come parti integranti di un unico, unitario programma criminoso. Il mero dato temporale, pur rilevante, non è di per sé sufficiente a dimostrare l'esistenza di tale unitarietà di intenti, dovendosi altresì valutare le concrete modalità esecutive, le finalità perseguite e le circostanze soggettive che hanno determinato la condotta delittuosa. Pertanto, il giudice è tenuto a compiere una valutazione complessiva degli elementi fattuali e psicologici, al fine di accertare se i diversi reati siano espressione di un medesimo disegno criminoso ovvero siano il frutto di distinte e autonome determinazioni delinquenziali, ancorché accomunate da analoghe motivazioni di carattere personale o patologico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. MOCALI Piero - Consigliere

Dott. SIOTTO Maria Cristina - Consigliere

Dott. CANZIO Giovanni - Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) GI. MO. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 16/10/2006 GIP TRIBUNALE di MILANO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SIOTTO MARIA CRISTINA;

lette le conclusioni del P.G. Dr. Ciampoli Luigi che ha chiesto il rigetto del ricorso.

OSSERVA

Con ordinanza del 16/10/2006 il GIP del Tribunale di Milano ha rigettato la richiesta avanzata da Gi.Mo. volta ad ottenere l'applicazione della disciplina…

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