Cassazione penale Sez. II sentenza n. 5269 del 1 febbraio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:5269PEN

Massima

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Il reato di associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p. si configura anche in relazione a piccole organizzazioni criminali, purché caratterizzate dalla capacità di incutere timore e assoggettamento nelle vittime attraverso l'utilizzo del metodo mafioso, indipendentemente dalla caratura criminale del capo del sodalizio. Ai fini della sussistenza del reato, è sufficiente che l'associazione si avvalga della forza di intimidazione promanante dal vincolo associativo e che i suoi membri agiscano consapevolmente e volontariamente per il perseguimento degli scopi del sodalizio, anche senza la necessità di compiere specifici atti esecutivi del programma criminoso. La prova della natura mafiosa dell'associazione può desumersi non solo da atti di violenza o minaccia, ma anche da altre circostanze oggettive idonee a dimostrare la capacità attuale del gruppo di incutere timore e di piegare la volontà dei terzi ai propri fini, come il compimento di atti evocativi della fama criminale dell'associazione o la generale percezione della sua efficienza nell'esercizio della coercizione. Pertanto, il giudice non può escludere la configurabilità del reato di cui all'art. 416-bis c.p. sulla base della sola considerazione che la forza intimidatrice derivi esclusivamente dalla personalità criminale del capo del sodalizio, senza valutare se tale capacità intimidatoria si sia effettivamente trasmessa all'intera struttura associativa, condizionando il comportamento delle vittime anche dopo l'arresto del vertice.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Presidente

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. CIANFROCCA P. - rel. Consigliere

Dott. PERROTTI Massimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PM di Salerno;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS);
contro la ordinanza del Tribunale della Liberta' di Salerno del 9-17.10.2018;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Cianfrocca Pierluigi;
udito il PM, nella persona del sostituto Procuratore Generale Dott. Molino Pietro, che ha concluso per l'annullamento della ordinanza con rinvio al Tribunale di Salerno.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 9-17…

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