Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 14042 del 5 aprile 2024

ECLI:IT:CASS:2024:14042PEN

Massima

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Il concorso nel reato può realizzarsi anche con l'adesione consapevole alle azioni criminose altrui, senza necessità di previo accordo o reciproca consapevolezza, essendo sufficiente che l'agente sappia del contributo apportato alla condotta altrui, anche unilateralmente. Tuttavia, per l'applicazione di una misura cautelare, oltre ai gravi indizi di colpevolezza, è necessario valutare anche la sussistenza e l'attualità delle esigenze cautelari, non potendo il giudice del riesame formulare autonome ipotesi ricostruttive sulla base di dati di fatto diversi da quelli posti a fondamento della richiesta cautelare. Inoltre, il ricorso del pubblico ministero avverso l'ordinanza che ha revocato la misura cautelare deve essere sorretto dall'interesse a ricorrere, non essendo sufficiente la mera contestazione del mancato riconoscimento della sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta da:

Dott. DE AMICIS Gaetano - Presidente -

Dott. COSTANZO Angelo - Relatore -

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. DI GERONIMO Paolo - Consigliere

Dott. RICCIO Stefania - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Marsala
avverso l'ordinanza del 03/07/2023 del Tribunale della Libertà di Palermo emessa nei confronti di Ma.Gi., nata a M il Omissis;
udita la relazione svolta dal ((omissis));
lette le conclusioni scritte del Sostituto procuratore generale ((omissis)) che ha chiesto l'annullamento con rinvio dell'ordinanza impugnata , relativamente al secondo motivo di ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 3 luglio 2023 il Tribunale di Palermo, accogliendo l'appello dell'indagata, ha annullat…

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