Il reato di detenzione di materiale pedopornografico di cui all'art. 600 quater c.p. è integrato dalla mera consapevole detenzione di tale materiale, a prescindere dal pericolo di diffusione, essendo sufficiente la semplice consapevolezza della detenzione, a differenza del reato di produzione di materiale pedopornografico di cui all'art. 600 ter c.p. che richiede il pericolo concreto di diffusione. La gravità della condotta, il numero elevato di immagini e filmati detenuti, nonché la turpitudine degli atti sessuali raffigurati, giustificano l'irrogazione di una pena detentiva adeguata, senza possibilità di sostituzione con sanzione pecuniaria, in considerazione dell'intensità del dolo e della rilevante offensività del fatto. La fattispecie di cui all'art. 600 quater c.p. è autonoma e distinta rispetto a quella di cui all'art. 609 bis c.p. e segg., in quanto la prima punisce la detenzione di materiale pedopornografico a prescindere dalla violenza o dallo sfruttamento, mentre la seconda disciplina i reati sessuali con minori, consentendo in alcuni casi rapporti sessuali consensuali con infraquattordicenni, purché non a pagamento e non finalizzati alla produzione di materiale pedopornografico.