Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 50096 del 21 dicembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:50096PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel dichiarare inammissibile il ricorso avverso l'ordinanza di sostituzione della misura cautelare detentiva con quella degli arresti domiciliari, afferma il principio secondo cui l'interesse all'impugnazione di un provvedimento cautelare, anche in caso di contestazione della sussistenza delle condizioni di applicabilità delle misure, deve persistere al momento della decisione, non essendo sufficiente la mera pretesa teorica all'esattezza del provvedimento impugnato, priva di incidenza pratica sull'economia del procedimento. Pertanto, a seguito della sopravvenuta revoca della misura cautelare, il ricorrente deve dedurre specificamente e motivatamente l'interesse concreto e attuale a coltivare il ricorso, ad esempio in vista di una futura richiesta di riparazione per ingiusta detenzione, al fine di superare la causa di inammissibilità del gravame per carenza di interesse.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. D'ISA Claudio - Presidente

Dott. IZZO Fausto - Consigliere

Dott. CIAMPI Francesco Maria - Consigliere

Dott. MONTAGNI Andrea - rel. Consigliere

Dott. CAPPELLO Gabriella - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 209/2015 TRIB. LIBERTA' di L'AQUILA, del 20/07/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANDREA MONTAGNI;
sentite le conclusioni del PG Dott. Spinaci Sante, che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di L'Aquila, con ordinanza in data 20.07.2015, in parziale accoglimento della richiesta di riesame proposta nell'interesse di (OMISSIS…

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