Il reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati fallimentari e tributari mediante l'interposizione fittizia di società e l'emissione di fatture per operazioni inesistenti è configurabile anche quando il programma criminoso sia pianificato secondo un meccanismo operativo definito, purché sia indeterminato il numero e la tipologia dei reati da commettere. La responsabilità degli imputati, in qualità di organizzatori, amministratori di fatto o partecipi, è affermata in relazione alla gestione unitaria di tutte le società coinvolte nella frode attraverso una centrale operativa, ove alcuni si occupavano degli aspetti amministrativi e finanziari mentre altri impartivano le direttive operative, a prescindere dai ruoli formali ricoperti. La confisca di un bene acquistato diversi anni prima dei fatti contestati e non utilizzato per la commissione dei reati è illegittima in assenza di una specifica motivazione che ne giustifichi il nesso di pertinenzialità con gli illeciti accertati.