Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 9646 del 2016

ECLI:IT:TARLAZ:2016:9646SENT

Massima

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Il ricorso amministrativo è dichiarato improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse della parte ricorrente, qualora questa abbia perso l'interesse originario all'annullamento dell'atto impugnato, come nel caso in cui l'atto sia stato comunque eseguito durante il giudizio. In tali ipotesi, il giudice amministrativo non può pronunciarsi nel merito della controversia, ma deve limitarsi a dichiarare l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuto difetto di interesse, compensando le spese di lite in considerazione del fatto che l'Amministrazione resistente non abbia svolto ulteriori attività difensive dopo la fase cautelare. Il principio di diritto affermato mira a garantire l'effettività della tutela giurisdizionale, impedendo pronunce meramente dichiarative su atti ormai eseguiti, e a realizzare un equo bilanciamento degli oneri processuali tra le parti, tenuto conto dell'evoluzione della vicenda processuale.

Sentenza completa

Pubblicato il 09/09/2016

N. 09646/2016 REG.PROV.COLL.

N. 05320/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 5320 del 2014, proposto da:
((omissis)), rappresentata e difesa dall'avvocato ((omissis)) C.F. GLLRFL60L01I350H, con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via ((omissis)), 48/D;

contro

Ministero della Giustizia, non costituito in giudizio;

per l'annullamento, previa sospensiva,

del decreto del ministro della giustizia, emesso il 27.03.14, con cui si è concesso al Governo della Repubblica Ucraina l'estradizione della ricorrente;

Visti il ricorso e i relativi allegati;

Visto il decreto cautelare monocratico n. 1924 del 29.4.2014;

Visto l’atto di c…

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