Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 43965 del 28 ottobre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:43965PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La reazione violenta e intimidatoria di un soggetto nei confronti di pubblici ufficiali nell'esercizio delle loro funzioni, anche se determinata da uno stato d'ira, integra il reato di violenza o minaccia a pubblico ufficiale di cui all'art. 336 c.p. e non può essere considerata penalmente irrilevante. Ciò in quanto la condotta, pur potendo essere eventualmente riqualificata ai sensi dell'art. 337 c.p., è diretta a ostacolare o interferire con l'attività istituzionale degli operanti, indipendentemente dalla sussistenza di una specifica minaccia o violenza in relazione al compimento di un atto d'ufficio. La valutazione complessiva delle prove, anche in presenza di parziali contraddizioni nelle deposizioni testimoniali, può condurre il giudice di merito a ritenere provata la sussistenza dell'elemento oggettivo e soggettivo del reato, senza che ciò determini vizi di motivazione, essendo sufficiente che emerga con chiarezza il percorso logico-giuridico seguito. Il giudice di legittimità non può sindacare la diversa valutazione del materiale probatorio rispetto a quella effettuata dai giudici di merito, se non in presenza di motivazione apparente o illogica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - rel. Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 347/2010 CORTE APPELLO di TRENTO, del 30/09/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 01/10/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARLO CITTERIO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. D'AMBROSIO Vito che ha concluso per il rigetto.

CONSIDERATO IN FATTO

1. Avverso la sentenza della Corte d'appello di Trento che in data 30.9.2011 ha confe…

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