Cassazione penale Sez. V ordinanza n. 9764 del 4 marzo 2008

ECLI:IT:CASS:2008:9764PEN

Massima

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Il giudice può correggere gli errori materiali presenti nell'intestazione di una sentenza, anche se questa è già stata depositata, al fine di assicurare la correttezza formale del provvedimento e la conformità della motivazione alle effettive circostanze del caso. L'articolo 130 del codice di procedura penale consente al giudice di rettificare gli errori di fatto, come l'errata indicazione delle parti processuali o del giudice che ha emesso il provvedimento, senza necessità di una nuova pronuncia. Tale correzione non incide sul contenuto sostanziale della decisione, ma mira esclusivamente a ripristinare l'esatta rappresentazione formale degli elementi identificativi della sentenza, garantendo così la piena corrispondenza tra il testo e la realtà processuale. Il potere di correzione degli errori materiali rappresenta uno strumento a disposizione del giudice per assicurare l'integrità e la chiarezza del provvedimento giurisdizionale, senza alterarne il significato e la portata originari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTELLA Mario - Presidente

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO CORTE D'APPELLO di ROMA;

nei confronti di:

1) FE. GE. , N. IL (OMESSO);

avverso ALTRO del 14/11/2007 QUINTA SEZ. CORTE CASSAZI di ROMA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. FUMO MAURIZIO;

letti gli atti.

OSSERVA

Rilevato che la sentenza della quinta sezione di questa Corte n. 40667/06 del 15.11.2006; depositata il giorno 12.12.2006, r…

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