Il giudice di legittimità, in presenza di un ricorso per cassazione proposto dal pubblico ministero avverso una sentenza di condanna, può convertire il ricorso in appello ai sensi dell'art. 580 c.p.p. al fine di realizzare economia e concentrazione processuale, garantendo l'unità del procedimento nel corso di tutte le fasi e prevenendo giudicati contrastanti. In tal caso, l'appello conserva la natura di impugnazione di legittimità, con la conseguenza che la Corte d'appello deve sindacare l'ammissibilità del ricorso convertito secondo i parametri di cui all'art. 606 c.p.p. e i suoi poteri di cognizione sono limitati alle sole censure di legittimità; solo dopo aver ritenuto fondata una di tali censure, la Corte può riacquistare la funzione di giudice di merito e adottare le statuizioni conseguenti, senza necessariamente procedere in via formale all'annullamento della pronuncia di primo grado.